HOCKEY, UNDER 16 TRASFERTA A ROMA CON BOTTINO PIENO.

Empoli, 14/02/2017

Otto giocatori in totale:

2 Portieri, Benozzi, e Bacinelli, e 6 giocatori di movimento, Leopardi, Giffoni, Petralli, Lauriola, Guidotti, e Lapadula.

Numero minimo per poter giocare, e qualcuno non era nemmeno al 100%, a causa dei postumi dell’influenza.

Le assenze, giustificate, dovute ad altri impegni, o malattia, hanno decimato la squadra allenata da coach Carboncini

Tre partite giocate consecutivamente, con circa mezz’ora di pausa per rifiatare.

Una maratona, che i biancoblu hanno superato con il massimo dei voti per resistenza, un po meno per la qulità del gioco.

Ma prima, quello che conta:

Il risultato, 100% positivo.

Gara 1 contro Libertas Genzano, 6 Empoli, 1 Genzano

Segnano Guidotti, Giffoni, Lapadula (doppietta), e Lauriola (doppietta).

Il goal della bandiera del Genzano, segnato da Leache.

terzo tempo post partita con genzano

Gara 2, Empoli 9, Civitavecchia 0

Goal di Guidotti (tripletta, 1 assist Petralli), Lapadula (assist Leopardi), tripletta di Giffoni, con assist di Guidotti il secondo, Petralli, e Lauriola, un goal per uno.

Civitavecchia, Genzano, Empoli posano insieme

Gara 3, Empoli 6, Genzano 0

Segnano Leopardi, Giffoni (tripletta), Lapadula, e Petralli, assist di Petralli e Lapadula.

Il Direttore Sportivo, Paolo Errico:

Questa trasferta è abbastanza sofferta, per il numero esiguo, e la distanza, e da questo punto di vista esprimo la mia gratitudine verso i genitori, e verso i ragazzi, per i sacrifici che fanno.

Purtroppo, la moria di Società Toscane nel mondo dell’Hockey ci ha penalizzato pesantemente, costringendoci a fare una fase zonale costosa, con tanti kilometri da percorrere.

Dobbiamo ringraziare la zona 5 del Lazio per averci accolto, permettendoci di competere per accedere alle fasi finali, ma posso assicurare che giocare portando in giro per l’Italia ragazzi di un’età fra i 10 e i 19 anni è un sacrificio per la Società, e per le famiglie.

A questo possiamo aggiungere l’impossibilità di avere sempre a disposizione la nostra pista di casa, a causa della chiusura della zona dello Stadio, in occasione delle partite di calcio considerate “a rischio”, e la frittata è completa, e sarebbe sufficiente per scoraggiare qualunque Società.

E invece, eccoci qua, che portiamo alti i colori di Empoli, e non solo con l’Hockey, ma anche con il Pattinaggio Corsa, e Artistico.

Per quanto riguarda il lato tecnico, devo dire che il nostro coach, Carboncini, non era del tutto soddisfatto, ma sarà lui a spiegare perché:

Coach Carboncini:

E’ vero, potrei sembrare incontentabile, ma ho dei motivi molto validi per non essere del tutto soddisfatto.

Ormai questi ragazzi giocano insieme da tanti anni, e conosco bene il loro potenziale.

Io alleno la squadra in vista delle fasi finali, quando andremo ad incontrare gli “squadroni” del Nordest, che regolarmente ci puniscono.

Certo, è bello essere quasi tutti gli anni tra le prime 6 migliori squadre d’Italia, e ci riusciamo non solo con una categoria, ma spesso con 2.

Ma io so, che questi ragazzi, soprattutto i miei Under 16, hanno un potenziale per ambire a qualcosa di più, non dico allo scudetto di categoria, ma perlomeno ad un posto sul podio.

Il problema è uno solo:

Gli allenamenti.

Quando erano più piccoli, era più facile averli in pista 2-3 volte la settimana, ma da un paio di stagioni, è diventato difficile averli in pista tutti insieme anche 1 sola volta la settimana, campando di rendita sulle esperienze degli anni passati, mentre le squadre che andremo ad incontrare, si allenano come minimo 3 volte, e in alcuni casi, giocano anche nel Campionato di Hockey su Ghiaccio.

Si dice che la causa è la scuola, ma io non ci credo, perché sono convinto che le distrazioni sono altre, e se si deve rinunciare a qualcosa, si preferisce tralasciare lo sport.

Continuerò a lottare, e a tentare di risvegliare in questi ragazzi quell’orgoglio, quella fame sportiva che è necessaria per fare un salto di qualità, e ottenere i grandi risultati che considero alla loro portata, a costo di sembrare, appunto, incontentabile.

Come allenatore, so che è possibile, e me lo stanno mostrando i “ragazzi” delle giovanili del passato, che adesso (alcuni con età tra i 25 e i 30 anni), si stanno rimettendo in gioco nel Campionato di Serie C, dopo le loro esperienze nelle categorie superiori, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.”

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