“L’hockey inline è “sbarcato” in Italia da oltreoceano a metà anni ’90 ed ha avuto una diffusione capillare, coprendo geograficamente un po’ tutte le regioni. Si gioca con quattro giocatori di movimento (che si alternano con cambi di linee anche “volanti”) ed un portiere per ciascuna squadra su di una pista che può variare per fondo (stilmat, parquet, cemento, quarzo, …) e dimensioni (minimo 20 x 40 metri fino ad un massimo di 25 x 50). Ogni giocatore di movimento utilizza pattini (con quattro ruote in linea ciascuno), casco, guanti, una stecca (anche detta “bastone“) per colpire il disco ed altri equipaggiamenti di protezione (diversi e maggiori per il portiere)”.
Questa la definizione dell’HIL sul sito FISR, che non rende bene l’idea di cosa sia esattamente.
Per capirlo, è necessario immaginare l’Hockey su ghiaccio (stesse attrezzature, regolamenti molto simili), con i giocatori, che sotto i pattini, invece delle lame, hanno 4 ruote in linea.
E’ per questo, che il nostro sport è praticato nei paesi dove l’hockey su ghiaccio è molto popolare, durante i mesi più caldi, quando il ghiaccio è meno facile da trovare, dagli stessi atleti che praticano l‘hockey su ghiaccio.
Peraltro, nei luoghi e nei paesi dove le piste di ghiaccio non esistono o quasi, a causa di climi troppo temperati, dove mantenere il ghiaccio è troppo costoso, l’HIL è praticato fin da tenera età da piccoli atleti, che raramente vedono il ghiaccio, che una volta formati vengono definiti “inliner puri”.
E’ il caso di Empoli, e di altre Società italiane, dalla Toscana in giù, che con mille difficoltà formano atleti che prima devono imparare a pattinare con i pattini in linea (dai 4-5 anni in su), e successivamente iniziano ad usare il bastone e il disco (normalmente dagli 8-9 anni in su).
E’ per questo, che l’Hockey Empoli ha istituito un Centro di Avviamento al pattinaggio, dove insegnare ai bambini a pattinare in tenera età, per poi dar loro modo di scegliere lo sport rotellistico che piace di più: Hockey, Pattinaggio Velocità, oppure Artistico.
La Società, che pratica la sua attività principalmente presso la pista di pattinaggio del Pala Aramini, ad oggi è in grado di indirizzare i suoi “discepoli” verso tutt’e tre le discipline.
Ma torniamo all’Hockey:
Questo sport richiede grande coordinazione, perché non è sufficiente saper pattinare bene,-che di per sé già non è semplicissimo-, ma bisogna anche portare il disco, tirare, cercare i propri compagni per costruire il gioco, ecc.
Quindi, a livello motorio, i giocatori di hockey, superano di gran lunga gli atleti della maggior parte degli altri sport, ma, (vantaggio non trascurabile),e a livello educativo, imparano a fare squadra, e rispettare regole ed avversari.
Da non trascurare che l’HIL è uno sport ANAEROBICO, estremamente adrenalinico, in quanto lo svolgimento della partita è in tempo reale (il cronometro non scorre come nel calcio, ma si ferma quando si ferma il gioco), e di conseguenza, non essendoci pause, un giocatore non è in grado di restare in pista più di 90-120 secondi consecutivi.
E’ per questo, che nonostante in pista ci siano 4 giocatori+portiere per squadra, le squadre sono composte da un massimo di 14 giocatori di movimento,+ 2 portieri.
I cambi dei giocatori (generalmente a linee di 4), avvengono anche durante il gioco, pratica che richiede una intesa eccezionale fra i giocatori, e una fedeltà assoluta sulle indicazioni degli allenatori.
Forse. l’HIL è uno degli sport più belli da giocare, che da vedere, perché a causa della velocità, lo spettatore non allenato e abituato, spesso perde il filo del gioco, fino a non riuscire a vedere alcuni goal.
Ma per quella che è la nostra esperienza, l’Hockey è uno sport talmente bello e coinvolgente per chi lo pratica, che anche quando si deve interrompere per causa di forza maggiore (infortunio, studio, lavoro, ecc.), prima o poi si ricomincia, anche ad età avanzata.
Lo stesso Hockey Empoli ne è un esempio lampante: In pista si possono apprezzare atleti di tutte le età, da under 8, a over 50.
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